Nuova Direttiva Amianto: l'INAIL Pubblica un Approfondimento sulla Direttiva (UE) 2023/2668

Pubblicato il
17/10/2025

Un documento dell'Istituto analizza nel dettaglio i punti chiave della Direttiva (UE) 2023/2668: limiti di esposizione drasticamente ridotti, obblighi di verifica pre-cantiere e una formazione più stringente per la tutela dei lavoratori.

L'Unione Europea ha varato la nuova Direttiva 2023/2668 per rafforzare la protezione dei lavoratori contro i rischi legati all'esposizione all'amianto. Questo aggiornamento normativo, che l'Italia dovrà recepire entro il 21 dicembre 2025, introduce cambiamenti sostanziali rispetto all'attuale D.Lgs. 81/08, con l'obiettivo di allineare le tutele alle più recenti evidenze scientifiche e tecnologiche.

A fare luce sulle importanti novità è l'INAIL, che ha pubblicato un documento di approfondimento dal titolo "LA DIRETTIVA EUROPEA 2023/2668: CONTENUTI E NOVITÀ SULLA TUTELA DEI LAVORATORI ESPOSTI AD AMIANTO", analizzando punto per punto gli impatti della nuova normativa.

Principali Novità della Direttiva

La nuova direttiva si distingue per un approccio più rigoroso e per l'introduzione di misure preventive rafforzate1. Di seguito i punti più significativi.

Abbassamento Drastico dei Limiti di Esposizione (OEL)

Uno dei cambiamenti più importanti è la notevole riduzione del limite di esposizione professionale (OEL - Occupational Exposure Limit). Il limite attuale di 0,1 fibre per centimetro cubo ($f/cm^3$) verrà inizialmente abbassato a 0,01 $f/cm^3$, un valore dieci volte inferiore2.

È previsto inoltre un periodo di transizione massimo di sei anni, al termine del quale gli Stati membri dovranno adottare metodologie di analisi più sensibili basate sulla microscopia elettronica. A quel punto, il limite sarà ulteriormente ridotto a3:

  • 0,002 $f/cm^3$ (se si contano solo le fibre con diametro tra 0,2 e 3 µm)4.
  • Oppure si manterrà a 0,01 $f/cm^3$ se verranno contate anche le fibre ultrasottili (con diametro inferiore a 0,2 µm)5.

Obbligo di Verifica Prima dei Lavori

Viene introdotto un obbligo cruciale per i datori di lavoro: prima di avviare qualsiasi attività di manutenzione, ristrutturazione o demolizione di edifici costruiti prima del bando nazionale sull'amianto, sarà necessario acquisire informazioni sulla presenza certa o potenziale di amianto6. Se le informazioni non sono disponibili, il datore di lavoro dovrà far eseguire un'indagine da un "operatore qualificato"7.

Ampliamento del Campo di Applicazione

La direttiva estende il suo campo di applicazione a tutte le attività lavorative in cui i lavoratori possono essere esposti a polvere di amianto8. Questo include non solo la bonifica, ma anche l'edilizia (costruzione, ristrutturazione, demolizione), la gestione dei rifiuti, le attività estrattive e la lotta antincendio9.

Riconoscimento di Diverse Forme di Esposizione

Per la prima volta, la normativa europea riconosce formalmente tre tipi di esposizione all'amianto, ampliando la platea dei soggetti da tutelare10101010:

  1. Esposizione attiva: Derivante dalla manipolazione diretta di materiali contenenti amianto (MCA)11111111.
  2. Esposizione passiva: Riguarda chi lavora in prossimità di operazioni su MCA o in locali dove tali materiali si stanno deteriorando12121212.
  3. Esposizione secondaria: Interessa le persone che inalano fibre portate a casa (su abiti o capelli) da chi è stato esposto professionalmente13131313.

Formazione più Specifica e Certificata

La direttiva stabilisce requisiti minimi più dettagliati per la formazione obbligatoria dei lavoratori14. I corsi dovranno essere tenuti da formatori qualificati e al termine dovrà essere rilasciato un certificato che attesti data, durata, contenuti e i recapiti dell'ente formatore15151515. La formazione dovrà inoltre essere adeguata alle specifiche mansioni e al contesto lavorativo16.

Cosa Cambia per le Aziende e i Datori di Lavoro?

L'entrata in vigore di questa direttiva comporterà per le aziende del settore un necessario adeguamento delle procedure di sicurezza e una nuova valutazione dei rischi. Sarà fondamentale:

  • Aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) tenendo conto dei nuovi e più bassi limiti di esposizione e delle nuove tipologie di esposizione (passiva e secondaria)17.
  • Implementare procedure di verifica della presenza di amianto prima di iniziare qualsiasi cantiere in edifici datati18.
  • Investire in formazione continua e certificata per tutti gli operatori, come richiesto dalle nuove disposizioni19.
  • Adeguarsi alle nuove metodologie di campionamento e analisi basate sulla microscopia elettronica, che diventeranno lo standard dopo il periodo di transizione20.

In conclusione, la Direttiva 2023/2668 segna un passo decisivo verso l'obiettivo "zero amianto", imponendo standard più elevati a tutela della salute dei lavoratori e, di riflesso, della salute pubblica, con impatti significativi sull'intero settore delle bonifiche e dell'edilizia.

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